
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un amico di unâascoltatrice, che vive a Cali in Colombia, dove le proteste di piazza iniziate il 28 aprile vengono represse nel sangue con un bilancio di 42 morti e 168 dispersi
âTutto è cominciato il 28 di aprile praticamente il detonatore delle proteste è stato la riforma tributaria che il Governo cercava di applicare in modo molto rapido, come hanno sempre fatto e di nascosto dalla cittadinanza. Però questa volta abbiamo reagito. Il presidente non se lo aspettavaâ, cosĂŹ comincia il racconto del giovane che vive a Cali, cittĂ del sud della Colombia ubicata nel dipartimento di Valle De Cauca.
Le manifestazioni sono iniziate per opporsi contro la riforma tributaria annunciata dal presidente Duque per poi diventare voce del dissenso contro la gestione pandemica che ha fomentato le disuguaglianze. Le organizzazioni dei diritti umani come Amnesty International denunciano la violenta repressione da parte del Governo con oltre 42 morti e 168 persone disperse.
âMi trovo nella cittĂ di Cali, nella Valle Di Cauca, che è stata la cittĂ dove câè stata con piĂš forza la reazione della cittadinanza, degli studenti e delle studentesse, dei genitori, di tutti perchĂŠ qui stiamo protestando tutti: non solo le persone povere o gli studenti , tutti siamo scesi in strada a protestare e a lottare contro questo governo corrotto. La reazione della polizia è stata sempre quella di attaccarci e trovare il modo di reprimere le proteste in qualunque modo: le botte, i calci ed i proiettiliâ, continua il racconto del giovane di Cali.
âNon posso mentire quello che hanno usato durante le proteste non sono stati solo i gas. Sono stati anche proiettili, ci sono molti feriti, alcuni morti. La reazione del governo e della polizia è stata solo di repressione della folla. Quando si sono resi conto che con i lacrimogeni non potevano interrompere le manifestazioni con tante persone per la stradaâ
Nella cittĂ stanno iniziando a scarseggiare anche i beni di prima necessitĂ , cibo, medicinali e benzina:âIl Governo in questo momento sta bloccando lâentrata a Cali: nessuno entra e nessuno esce nel dipartimento di Valle di Cauca. La benzina ed il cibo finiranno presto. Ă una strategia: quando il cibo inizierĂ a scarseggiare la gente inizierĂ a dimenticarsi il motivo delle protesteâ.
Conclude: âNon potete vedere molte notizie sulle nostre proteste perchĂŠ è tutto censurato anche adesso che vi sto scrivendo ci hanno interrotto lâenergia elettrica. Ă tutto censurato, i video li mettiamo online per farli vedere alle persone. Instagram e facebook è tutto bloccato, non si può caricare foto o video per non farli vedere a voi allâestero. Il governo ci attacca con armi , con mezzi blindati, con gas, con pallottole. Tutto questo è un caos, è un problema che non potremmo sopportare a lungo.â
Lâintervista a cura di Monica Pelliccia
L'articolo đ§Colombia, “Governo reprime le proteste con pallottole e mezzi blindati”,testimonianza proviene da www.controradio.it.