
Dallâinchiesta sulle infiltrazioni delle ândrine in Toscana e sui rapporti âpericolosiâ tra la politica, lâimprenditoria e la ândragheta, emerge come oggi la corruzione di un politico costi sempre meno. Intervista con ALBERTO VANNUCCI, Professore di Scienza Politica, universitĂ Pisa e studioso dei fenomeni corruttivi.
Dallâinchiesta sulle infiltrazioni delle ândrine in toscana e sui rapporti âpericolosiâ tra la politica, lâimprenditoria e la ândragheta, emerge un particolare abbastanza curioso, che conferma una tendenza oramai abbastanza chiara: oggi corrompere un politico costa sempre meno, e nella massima parte dei casi i âregaliâ in cambio dei âfavoriâ servono a pagare spese elettorali o di âsegreteriaâ. Naturalmente siamo ancora alle prime fasi della vicenda processuale e tutte le accuse sono ancora da provare. Ma qualora il quadro fosse quello delineato dagli inquirenti, appare evidente che le cifre di Tangentopoli sono ben lontane oramai. Insomma, una corruzione molto piĂš a la page con un tariffario da strenna. Segno che la merce âcorruttivaâ è abbondante sul mercato.
E del resto gli analisti della corte europea di Strasburgo hanno pubblicato a fine marzo il loro quarto rapporto di valutazione sul nostro Paese (si può consultare qui), relativo a dodici raccomandazioni inviate a Roma nel 2016. Richieste tutte inerenti alla prevenzione della corruzione nei confronti dei membri di Parlamento, giudici e pubblici ministeri.
Tra le richieste inevase Strasburgo chiede allâItalia di regolare le revolving doors, le porte girevoli, tra toghe e politica: La âquestione, peraltro controversa, resta dâattualitĂ , e questo evidenzia la necessitĂ di agire efficacemente e senza indugiâ, scrivono gli analisti del Consiglio dâEuropa. Il Greco (o, il gruppo di Stati contro la corruzione, lâorgano del Consiglio dâEuropa che si occupa di lotta alla corruzione nellâUnione europea) ha preso atto del âprogetto di legge sulla riforma del sistema giudiziario approvato il 7 agosto 2020 dal Consiglio dei ministri, che deve essere ancora esaminato dal Parlamentoâ, che introduce âtre cambiamenti fondamentaliâ, stabilendo dei limiti piĂš stringenti per quanto riguarda il passaggio dalla magistratura alla politica e viceversa. Il testo vieta di esercitare contemporaneamente la funzione di magistrato e quella di politico in carica, indica che tutti i magistrati che si candidano alle elezioni devono essere in congedo non remunerato, prolungato per tutto il mandato in caso di elezione. La stessa legge inserisce per la prima volta norme stringenti che regolano il ritorno dei giudici nel sistema giudiziario dopo la fine del mandato elettorale con in caso di mancata elezione.
âSenato e Camera devono formalizzare i codici di condottaâ contro la corruzioneâ Tra le richieste attuate solo in modo parziale, il Greco segnala il mancato consolidamento âdel quadro di integritĂ per i parlamentari, anche attraverso la formalizzazione del Codice Etico nel Regolamento del procedure della Camera dei deputati; il suo ulteriore affinamento attraverso indicazioni sulle sue disposizioni; lâistituzione di unâefficace regime di responsabilitĂ . Le stesse misure sono consigliate per il Senatoâ. Lâorgano anticorruzione sottolinea come sia stato varato un codice di condotta a Montecitorio, ma spiega che deve essere implementato. Al Senato, invece, il regolamento del 2017 prevede espressamente lâadozione di un Codice Etico, nonchĂŠ lâintroduzione di specifiche regole interne sul lobbismo. âEntrambe le questioni sono attualmente allâesame e richiedono lâapprovazione del Consiglio di Presidenza del Senatoâ, si legge nel rapporto.n Tradotto: a Palazzo Madama non esiste ancora alcuna regola che disciplini cosa può o non può fare un senatore. In definitiva, quindi, sia Montecitorio che Palazzo Madama, scrivono gli analisti Ue, âdevono ancora formalizzare i loro rispettivi codici di condottaâ. Soprattutto il Senato âdeve ancora impegnarsi per promuovere una forte cultura dellâintegritĂ Â dei suoi membriâ, come sta giĂ facendo in una certa misura la Camera, anche se âmancano ancora risultati tangibiliâ. Raccomandazione che è rimasta completamente inattuata è poi la creazione di misure di supporto al codice di condotta. Il Greco sottoliena che âla semplice distribuzione del documento ai deputati non è sufficienteâ. Essendo rimasto parzialmente inattuata la raccomandazione sul codice di condotta, lo è stata in maniera completa la richiesta di misure di sopporto allo stesso codice. Il Greco, si legge nel rapporto, si rammarica âdella mancanza di risultati tangibili riguardo a questa raccomandazioneâ.
âServe una legge sul conflitto dâinteressiâ â Alle due Camere veniva richiesto, inoltre, di varare una solida âserie di restrizioni riguardanti le donazioni, doni, ospitalitĂ , favori e altri benefici per i parlamentariâ proprio per evitare fenomeni di corruzione. Il Greco spiega di aver preso atto dellâintenzione delle autoritĂ di inserire nuove norme per la âregolamentazione di doni, ospitalitĂ , favori e altri benefici per deputati, anche in relazione al loro obbligo di dichiarare lâalloggio e le spese di viaggio coperte dagli sponsor. Tuttavia, alla luce di qualsiasi risultato tangibile a questo riguardo, ha concluso che la raccomandazione non era stata implementataâ. LâItalia viene rimandata anche questa volta per non aver ancora varato ânorme chiare e applicabili sul conflitto di interessi adottato per i parlamentari, anche attraverso una sistematizzazione dellâattuale regime di ineleggibilitĂ Â e incompatibilitĂ . E poi il processo di verifica di ineleggibilitĂ Â / incompatibilitĂ Â deve essere ulteriormente razionalizzato e quindi eseguito in un modo efficace e tempestivoâ. Lâorgano europeo fa notare come âle norme esistenti in materia di conflitti di interesse e incompatibilitĂ Â sono contenute in un alto numero di leggi disperse (e relativi emendamenti), e che questa mancanza di consolidamento e la razionalizzazione crea difficoltĂ quando si tratta di applicare la leggeâ. A questo proposito il rapporto cita in modo positivo il testo di legge in discussione alla commissione Affari costituzionali della Camera, messo a punto dal Movimento 5 stelle durante il governo di Giuseppe Conte. Una norma promossa da Strasburgo, che osserva come in caso di approvazione si âprevedono miglioramenti su questo fronteâ. Una nota positiva viene spesa anche per la legge che taglia il numero dei parlamentari perchĂŠ garantisce una âvelocizzazioneâ sul fronte della verifica dellâineleggibilitĂ e incompatibilitĂ . Su questo fronte, gli analisti scrivono che sebbene âsiano in corso lavori su diversi fronti (es. Regole sui incompatibilitĂ , regali e altri benefici, lobbismo), non ci sono ancora risultati tangibiliâ.
âRegolare i rapporti tra lobbisti e politiciâ â Tra le raccomandazioni parzialmente implementate anche quella sulle regole per gli ex parlamentari, che dopo il loro mandato potrebbero comunque trovarsi in posizione di conflitto dâinteresse. Strasburgo spiega di aver accolto con favore la restrizione varata a Montecitorio che vieta agli ex deputati di iscriversi al registro dei lobbisti nei 12 mesi successivi alla fine del mandato parlamentare. âMa ha invitato le autoritĂ a inserire altre funzioni che potrebbero essere svolte dopo il mandato parlamentare e che potrebbero anche dar luogo a conflitti di interesseâ. Sempre a proposito di lobby, il Greco aveva chiesto di âsviluppare ulteriormente le norme per regolare i rapporti tra i membri del Parlamento, i lobbisti e altre terze parti che cercano di influenzare il processo parlamentare, anche sviluppando orientamenti dettagliati in materia e assicurandone il monitoraggio e lâapplicazione efficaciâ. Gli analisti del Consiglio dâEuropa prendono atto della creazione del registro dei lobbisti alla Camera ma insistono: âOccorre sviluppare orientamenti mirati che diano ai deputati indicazioni chiare su come interagire con i lobbistiâ. Sollecitazioni estese anche al Senato.
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