
Firenze, secondo un rapporto di Banca DâItalia dal titolo, âEconomie Regionali â Lâeconomia della Toscanaâ, dopo le forti ripercussioni della pandemia di Covid-19 dello scorso anno, nella prima parte del 2021, con lâimplementazione del piano vaccinale e lâallentamento delle restrizioni, lâattivitĂ economica in Toscana ha mostrato una sostenuta ripresa.
Per il primo semestre, lâindicatore trimestrale dellâeconomia della Toscana (ITER), sviluppato dalla Banca dâItalia, segnala un recupero del prodotto di oltre il 6 per cento, inferiore di circa un punto percentuale rispetto a quello stimato per lâintero Paese.

In podcast lâintervista al direttore della sede di Firenze di Banca DâItalia, Mario Venturi, a cura di Gimmy Tranquillo.
Nei primi tre trimestri del 2021 lâattivitĂ industriale ha segnato una decisa ripresa: il fatturato è aumentato diffusamente, specie per le piccole e medie imprese e per quelle piĂš aperte al commercio estero.
Nel primo semestre anche la produzione industriale è tornata a salire, sebbene non siano ancora stati recuperati i livelli precedenti la crisi pandemica. La progressiva ripresa della domanda globale ha inciso favorevolmente sul commercio estero: le esportazioni toscane hanno mostrato una forte crescita, con un pieno recupero dei livelli raggiunti nel periodo pre-crisi; lâaumento è stato consistente soprattutto nei settori della moda e della meccanica, di tradizionale specializzazione regionale. In un contesto di migliorate prospettive economiche, lâattivitĂ di investimento ha mostrato un deciso recupero.
Dopo la brusca flessione connessa con la chiusura dei cantieri, nella prima parte dellâanno anche le attivitĂ del settore delle costruzioni sono state interessate da unâintensa crescita; vi hanno contribuito gli interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare legati alle nuove agevolazioni fiscali. Hanno ripreso a salire le compravendite sia di abitazioni sia di immobili non residenziali.
Con il miglioramento del quadro sanitario e lâallentamento delle misure di distanziamento sociale, lâattivitĂ del terziario si è rafforzata, determinando un parziale recupero del fatturato e degli investimenti. Nel comparto del turismo, tra i settori piĂš duramente colpiti dalle misure di contenimento, si è registrata una ripresa delle presenze, sostenuta dalla componente domestica; i livelli permangono tuttavia ancora al di sotto di quelli pre-pandemia.
La redditività del settore produttivo è risultata in progressivo miglioramento e la liquidità è rimasta elevata, per effetto sia della ripresa delle vendite sia della proroga delle misure di sostegno al credito.
Nei primi otto mesi dellâanno, i dati delle comunicazioni obbligatorie segnalano una crescita delle assunzioni nette nel settore privato non agricolo; lâaumento delle posizioni lavorative è stato trainato dai contratti a tempo determinato e si è concentrato nei settori legati al turismo. Lâindebitamento delle famiglie ha registrato unâulteriore espansione, sospinto sia dalla componente dei prestiti al consumo sia dallâerogazione di nuovi mutui per lâacquisto di abitazioni.
Nella prima parte dellâanno il credito allâeconomia regionale è risultato in crescita, mostrando tuttavia un moderato rallentamento a partire dal secondo trimestre nella componente dei prestiti alle imprese, in relazione anche alle minori richieste di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche.
In tale quadro, le politiche di offerta sono rimaste distese, con unâulteriore lieve riduzione dei margini applicati alla clientela. La qualitĂ del credito è rimasta sostanzialmente invariata, con tassi di deterioramento su livelli ancora contenuti, grazie anche alle moratorie volte a posticipare i rimborsi e allâutilizzo della flessibilitĂ insita nelle regole sulla classificazione dei prestiti.
Le aspettative a breve termine sulle vendite e sugli investimenti, formulate dalle imprese a inizio autunno, prefigurano un ulteriore miglioramento. Nelle attese delle banche le condizioni di offerta dovrebbero permanere distese per tutta la seconda parte dellâanno e, in prospettiva, non vi sono segnali di un significativo deterioramento della qualitĂ del credito.
Tuttavia, sullâintensitĂ del recupero, oltre allâevoluzione del quadro epidemiologico, grava lâincertezza circa il perdurare delle difficoltĂ di reperimento di materie prime e semilavorati che le principali economie manifatturiere stanno attualmente sperimentando.
L'articolo đ§ Economia della Toscana, il rapporto di Banca D’Italia da www.controradio.it.