
Una retata a Pistoia condotta da 100 carabinieri per contrastare lo spaccio nella zona di Quarrata ha portato a 20 misure cautelari.
Questa mattina si è svolta una retata a Pistoia per contrastare lo spaccio. Sono stati impiegati più di 100 carabinieri e la retata ha portato all’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare (5 in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), perquisizioni e controlli nei confronti di soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di un’attività di spaccio, svolta principalmente nel comune di Quarrata.
Secondo le indagini, coordinate dalla procura di Pistoia, l’attività di spaccio avveniva attraverso telefonate dal contenuto criptico, con una specie di codice, ma evidentemente ben conosciuto dagli interessati. I clienti utilizzavano termini come “una gallina, un caffè, una marmitta” per descrivere le tipologie e le quantità delle sostanze che desideravano acquistare. Gli appuntamenti venivano poi fissati nel giro di pochi minuti e quasi sempre negli stessi luoghi ovvero: nei giardini pubblici del centro di Quarrata, vicino alla chiesa parrocchiale, nella zona del campo da basket e persino nei giardini confinanti con una scuola media.
Le cessioni al dettaglio venivano perlopiù effettuate da italiani, ciascuno dei quali aveva proprie zone di competenza e platee di clienti. La retata a Pistoia ha permesso di concludere che per l’approvvigionamento della droga, i principali fornitori di hashish e marijuana e in alcune occasioni anche di cocaina erano marocchini. L’operazione di stamani ha visto coinvolte anche le unità cinofile di Firenze e il 4/o nucleo elicotteri di Pisa.
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